Corriere della Sera del 02/11/2018

Google Maps non sostituisce la cara vecchia geografia

rubrica "Lo dico al Corriere"

Caro Aldo,
ho letto la sua risposta alla lettera «De Gasperi e il tirannosauro. Un popolo senza storia» pubblicata sul Corriere della Sera del 20 ottobre. Non sta scomparendo solo la storia, ma anche la geografia, a favore di cosa poi non l’ho ancora scoperto. Ma, a differenza di lei, io non vedo la dittatura del presente: io vedo la dittatura della superficialità! Sulle guerre puniche mi sembra di ricordare che anche il grande Salgari in un libro si confuse con le date tra la prima e seconda guerra punica. E scommetto che non molti, anche fra gli studenti ormai anziani, sanno perché le guerre puniche si chiamino così.
Marco Nagni Falconara Marittina (An)

Caro Marco,
Lei coglie un punto. Non soltanto si studia poco e male la storia. Si studia pochissimo e malissimo la geografia; proprio ora che diventa così importante. Le cartine, le mappe, i mappamondi sono considerati inutili; tanto ormai ci sono Internet e Google Maps. Nulla di più sbagliato. Tutti dovremmo possedere un atlante e consultarlo spesso, ad esempio capovolgendolo o spostandolo di 90 gradi. Edgardo Sogno mi disse di aver deciso di andare in Spagna a combattere per Franco dopo aver visto una cartina d’Europa con la Spagna in alto e l’Unione Sovietica in basso, in cui leggeva il pericolo di accerchiamento del Mediterraneo da parte del comunismo.
Per capire le migrazioni non è inutile considerare l’immensità dell’Africa – nel passaggio dalle tre dimensioni del mappamondo alle due di una cartina (o di uno smartphone) si coglie meno la vastità delle terre che si trovano all’equatore, mentre viene enfatizzata quella delle terre più vicine ai poli – e una circostanza decisiva: il continente che sta conoscendo la più ampia crescita demografica è circondato da tre lati da oceani sconfinati, e a Nord ha un laghetto che si attraversa in gommone e la separa da un continente ricco e a crescita zero. Insomma se non si affronta la geografia non si capisce il proprio pianeta e il proprio tempo. Diamo per scontate cose che nella realtà non lo sono affatto. Prendere ogni tanto un volo low cost per andare sul Mar Rosso o a Ibiza non ci ha reso più consapevoli del mondo; ci ha solo resi più superficiali.

Aldo Cazzullo

 

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